Il Tiro con l’Arco è uno sport nel quale occorrono doti e capacità di estrema destrezza, nel quale si eseguono movimenti precisi ed armonici.
Esistono sia archi per arcieri destrorsi che per mancini. Gli archi per i primi si impugnano con la mano sinistra mentre la destra si occupa di mettere in tensione la corda; per i mancini avviene l’esatto contrario. Rilevante è la verifica dell’occhio dominante per la mira che, a volte, può imporre di modificare l’attitudine destrorsa o mancina delle persone.
Nel Tiro con l’Arco è richiesto un impegno muscolare, anche se di media entità, determinato dalla tensione dell’arco e, a seconda dei casi, dal peso dell’attrezzo (che può variare a seconda della tipologia di questo). Durante il tiro il corpo deve restare in equilibrio ed il mantenimento di un elevato controllo posturale e/o degli equilibri delle forze è piuttosto rilevante. Anche le risorse mentali ricoprono un ruolo decisivo in questo sport, sia per la gestione dell’ansia che per la conoscenza che ogni atleta deve avere del proprio livello di “attivazione” psicofisico, associato al proprio rendimento ottimale.
Con l’evoluzione delle discipline di tiro, gli archi che in precedenza erano formati da un’unica anima e con una semplice impugnatura posta al centro di essi, si sono evoluti sempre più mutando sia per forma che per composizione.
I moderni archi sono composti da plurimi materiali (alluminio, fibra di vetro, carbonio e fibre tecniche per le corde) e sono spesso prodotti con macchinari a controllo numerico.
I flettenti – che servono ad imprimere potenza all’arco e che sono composti da lamine di carbonio, legno o fibra di vetro – sono in grado di trasmettere alte prestazioni di velocità alla freccia.
Ogni arco è costituito da una parte centrale detta “riser” e da due, o più (a seconda della tipologia di arco), flettenti che agli estremi sono provvisti, negli archi ricurvi, di un incavo per alloggiare una unica corda e, negli archi compound, di “perni” sui quali sono montate delle carrucole che governano il movimento di plurime corde.
Anche le frecce col passare dei tempi hanno subito importanti trasformazioni: da frecce con l’asta di legno di cedro e con penne naturali di tacchino, si è giunti a quelle di carbonio od alluminio con rivestimento in carbonio e con alette sintetiche.
Le corde, prima costituite da tendini animali o da fibre naturali intrecciate, sono ora di materiali sintetici, altamente perforamenti e resistenti. Queste sono trattenute, negli archi ricurvi, dalla mano (adeguatamente protetta) mentre negli archi compound viene utilizzato un attrezzo (trattenuto nella mano dell’arciere od ancorato al polso) che funge da “sgancio” della corda.
Sopravvive comunque anche l’uso degli archi tradizionali e/o c.d. storici che sono fatti tutt’ora prevalentemente in legno.
Lo CSEN ha sviluppato un vasto e specifico progetto per il tiro con l’arco che annovera una varietà incredibile di competizioni, da molto semplici ad impegnative, in grado di fare divertire davvero tutti, dai giovanissimi ai non più giovani. Per approfondimenti visitate il sito “www.csenarchery.org”.

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